Palazzo della memoria: tutto quello che dovete sapere

Se avete visto la serie BBC Sherlock, probabilmente non vi sarà nuovo il termine “Palazzo della memoria”. All’estero si parla già da molti anni di mnemotecniche (esistono addirittura dei campionati mondiali di memoria). In Italia siamo ancora molto indietro in materia, nonostante negli ultimi anni in molti si stiano avvicinando all’argomento.

Vediamo nel dettaglio cosa è il Palazzo della memoria.

Il palazzo della memoria

Il palazzo della memoria è una tecnica altamente efficace e collaudata per memorizzare, conosciuta addirittura da secoli (avete capito bene). Nel palazzo della memoria le informazioni da ricordare vengono trasformate in immagini, che vengono quindi collocate in luoghi fisici strategici. Proprio per questo è anche conosciuta come tecnica dei loci (dal latino loci, luoghi). Elementare, Watson!

Vi è mai capitato di sentir dire in un discorso, espressioni come “in primo luogo”, o “in secondo luogo”? Sono espressioni di origine latina, che derivano proprio dal fatto che i loci erano molto utilizzati nell’arte oratoria. Ne faceva uso addirittura Cicerone (le ricordate le sue versioni?), emblema dell’ars oratoria, per memorizzare i suoi lunghissimi discorsi a braccio (con buona pace di noi posteri che abbiamo dovuto tradurne le versioni al liceo!)

Palazzo della memoria: una memoria spaziale (nel vero senso della parola!)

Sai perchè il palazzo della memoria è così efficace? Semplice: sfrutta una delle memorie più potenti che esistano, cioè la memoria spaziale. Nell’antichità, gli uomini primitivi avevano bisogno di ricordare bene i luoghi principali in cui c’era tutto ciò che occorreva al loro sostentamento. Dovevano sapere dove cacciare, dove c’era il fuoco, come tornare nelle loro caverne. Insomma, nulla di nuovo.

Palazzo della memoria: com’è nato

Le origini del palazzo della memoria risalgono, si tramanda così, a Simonide di Ceo, un poeta greco, e alla storia di un banchetto finito in tragedia. Se ti interessa la storia dietro il palazzo della memoria continua a leggere, sennò salta questo paragrafo e vai direttamente alla parte pratica per imparare ad usarlo.

Ti racconto brevemente la storia di Simonide di Ceo, che venne narrata da Cicerone (in De Oratore 2, 351-354, se sei curioso di leggere la versione originale).

Nella Tessaglia, nell’antica Grecia, si tenne un banchetto offerto da un ricco uomo di nome Scopa. A tale banchetto fu invitato Simonide, allo scopo di deliziare ed intrattenere i commensali. Simonide cantò un poema in onore di Scopa, nelle cui lodi vennero menzionati anche Castore e Polluce. Scopa, taccagno, approfittando di ciò, disse a Simonide che gli avrebbe pagato metà del compenso pattuito; la restante metà gli sarebbe stata pagata dagli dei lodati. Poco dopo, fu chiesto a Simonide di uscire, perchè fuori del palazzo chiedevano di lui due persone. Simonide quindi si alzò e uscì, ma fuori non lo attendeva nessuno.

Dopo pochi istanti, la sala in cui Scopa teneva il suo banchetto, crollò. Lo stesso Scopa morì, insieme a tutti gli altri invitati. Il crollo aveva sfigurato tutte le vittime, rendendoli irriconoscibili. Essi poterono essere seppelliti solo grazie a Simonide. Simonide, infatti, indicò precisamente ciascun partecipante al banchetto poichè ricordava a memoria il luogo in cui era seduto ognuno di loro.

L’ insegnamento di Cicerone

Le versione finisce così “in avviso da questo fatto, si dice che abbia scoperto che è soprattutto l’ordine che fa luce alla memoria. Pertanto quelli che vogliono esercitare questa facoltà della mente, devono prendere dei luoghi e devono raffigurare nella mente, e collocare in quei luoghi, quei concetti che vogliono tenere a memoria. Così l’ordine dei luoghi conserverà l’ordine degli argomenti, mentre la raffigurazione dei concetti indicherà i concetti stessi, e noi ci serviremo dei luoghi come della cera e delle immagini come delle lettere.”

Questa è la base del palazzo della memoria.

Come costruire il palazzo della memoria

In primo luogo (scusa il gioco di parole!), devi scegliere in modo accurato il tuo Palazzo della memoria. Affinchè la tecnica sia efficace, devi stare il più attento possibile. Il tuo Palazzo della memoria può essere casa tua, una casa in cui hai vissuto in passato, in ogni caso un luogo che conosci molto bene.

  • In ogni stanza della casa, individua gli oggetti principali. O comunque, quelli che attirano maggiormente la tua attenzione. In cucina, per esempio, gli oggetti principali possono essere il frigorifero, il tavolo, i fornelli, il lavandino. Nella stanza da letto il letto, la scrivania, l’armadio, lo specchio. Puoi scegliere tutti gli oggetti che vuoi in una stanza, ovviamente. Certo è che se sono troppi oppure se sono molto simili tra di loro potresti confonderti. Collocati sull’uscio, percorri la stanza e individua gli oggetti. Fai il giro più e più volte, finchè ti è più familiare possibile.
  • Seleziona le parole-chiave che devi associare agli oggetti. Qui devi prestare molta attenzione. Capire quali sono le parole-chiave e come associarle è un punto saliente. Cosa vuoi memorizzare? Quali sono i concetti che devi imparare?
  • Associa ad ogni oggetto, in ogni stanza, l’informazione che vuoi memorizzare. Non scegliere simboli astratti. Se non hanno una connessione evidente e lampante con l’oggetto che vuoi ricordare, saranno assolutamente inutili. Questo perchè non riuscirai a collegarli all’informazione che ti serve. Scegli immagine colorate, vivide e “reali”. Usa la fantasia.
  • L’immagine per funzionare deve essere il più chiara e dettagliata possibile. Soprattutto, deve suscitarti un’emozione. Deve essere un’immagine anche ridicola e assurda, che ti riesca a scatenare una sana risata. Più è assurda, più ti resterà impressa.
  • Lega gli oggetti in storie. L’informazione non deve essere mai statica, ma dinamica.

Riassumendo, ecco alcuni consigli per visualizzare

Se vuoi dei suggerimenti in più per visualizzare, eccoti qui dei consigli. In gergo, si parla di PAVLOV (Paradosso-Azione-Vivido-Legato-Ordinato-Veloce).

  • Paradosso: immagina le informazioni in modo strano.
  • Azione: la visualizzazione deve essere in movimento (mai statica, ricorda sempre questo).
  • Vivido: la devi vivere sulla tua pelle, sei tu in prima persona il protagonista delle tue visualizzazioni.
  • Legato: le immagini devono sempre essere legate in una storia.
  • Ordinato: le varie immagini devono essere legate nel giusto ordine, o rischi di dimenticare qualche pezzo.
  • Veloce: no in maniera assoluta a troppi particolari, o rischi di perdere il filo conduttore.

Nota bene

  • Potrei farti degli esempi, ma ciò potrebbe essere fuorviante. Ogni persona è diversa dall’altra, perciò un’associazione potrebbe apparire divertente e chiara a me, ma potrebbe non esserlo per te. La difficoltà è proprio questa. Devi creare storie “tue”, cucite su misura per te. Solo così la tecnica puo’ avere successo.
  • Ovviamente il palazzo della memoria può essere estendibile all’infinito!
  • Più in basso ti consiglio alcuni libri per imparare a costruire ed usare al meglio il tuo palazzo della memoria.

Campioni di memoria

All’estero si svolgono da moltissimi anni dei veri e propri campionati di memoria. Esistono persone in grado di memorizzare l’esatta sequenza di lunghissimi mazzi di carte in poco meno di un minuto. Non è un dono, ma solo tecnica e disciplina. Tra i campioni di memoria più noti possiamo ricordare Dominic O’ Brien e Joshua Foer. Cerca le loro storie se vuoi saperne di più. Più in basso troverai alcuni libri che ti consiglio scritti proprio da loro.

Libri consigliati

Nonostante io abbia un’ottima memoria, l’argomento palazzo della memoria e mnemotecniche mi ha sempre incuriosita. Qui di seguito quindi ti lascio una carrellata di libri che ho letto e ti consiglio di leggere per capirne di più.

Principessa Leia

Informatico, Nerd, Grifondoro, Maestro Jedi. Amante dello spazio, della fisica e dell'intelligenza artificiale.