Gli esopianeti o pianeti extrasolari sono dei pianeti non appartenenti al Sistema Solare. Infatti, gli esopianeti orbitano attorno a una stella diversa dal Sole.
Gli esopianeti: le prime ipotesi sulla loro esistenza
Pienamente confermata solo nel 1995, l’esistenza di esopianeti è stata oggetto di studi e ipotesi fin da moltissimi secoli fa. Infatti già nel 1500, il temerario e innovatore filosofo italiano Giordano Bruno compì degli studi a proposito. Egli era fortemente convinto che nell’Universo esistessero infiniti Soli e pianeti come la Terra che ruotavano attorno alla loro stella proprio come i pianeti del nostro Sistema Solare.
Tali teorie furono poi riprese da Isaac Newton, che formulò la prima ipotesi dell’esistenza di esopianeti, nel 1713. All’epoca però era solo un’ipotesi, che fu poi confermata nel 1995, grazie alle nuove tecnologie di osservazione.
Individuare gli esopianeti non è cosa semplice
Gli esopianeti possono infatti non essere visibili, a causa della luce emessa dalla stella intorno a cui orbitano. Proprio per questo, per la loro individuazione gli scienziati si avvalgono di particolari tecniche e strumenti.
Metodi di inviduazione
I metodi di individuazione di pianeti extrasolari sono molti e diversi, e si sono evoluti nel corso degli anni, permettendo oggi di scoprire nuovi pianeti ad un ritmo sempre crescente. Le metodologie si possono dividere in due classi principali: rilevamento diretto e rilevamento indiretto. Nella classe del rilevamento diretto troviamo tutte le tecniche che permettono di osservare direttamente al telescopio questi pianeti. Nella classe del rilevamento indiretto, invece, troviamo quelle tecniche che permettono di individuare un pianeta a partire dagli effetti che esso induce (o vengono indotti) sulla (o dalla) stella ospite.
Per confermare un pianeta e meglio definirne le caratteristiche fisiche è necessaria la combinazione di più tecniche differenti.
Alcuni metodi
Ecco alcuni di questi metodi: Metodo delle velocità radiali, Transito, Variazione del tempo di transito, Astrometria, Microlente gravitazionale, Dischi circumstellari e protoplanetari, Variazioni degli intervalli di emissioni di una Pulsar, Variazioni della frequenza di pulsazione di una stella variabile.
L’individuazione di pianeti extrasolari mediante imaging diretto è resa molto difficile dal fatto che l’osservazione di tali corpi celesti è sovrastata dalla luce di ogni stella intorno a cui ruotano. Ovviamente, la stella offusca la debole luminosità riflessa dei pianeti.
È più facile ottenere immagini dirette quando il pianeta è particolarmente massivo e la sua orbita è molto lontana dalla sua stella, ma è abbastanza caldo da emettere radiazione infrarossa percepibile. Proprio a causa di quest’ultima proprietà, si possono captare direttamente nell’infrarosso immagini di corpi catalogabili come pianeti.
Gli scienziati usano anche strumenti molti specifici, per esempio coronografi; questi, eliminando la luce della stella, permettono di catturare la radiazione luminosa riflessa dall’esopianeta.
Quanti esopianeti esistono attualmente?
Al 2 agosto 2021, risultano conosciuti ben 4802 esopianeti in 3552 sistemi planetari diversi. Di questi, 790 sono multipli.
Inoltre, 2498 è il numero di pianeti candidati a essere esopianeti, e altri 206 possibili esopianeti sono in attesa di conferma o controversi.
Gli esopianeti possono ospitare vita extraterrestre?
Gli esopianeti possono essere fatti di gas (come i nostri Giove o Saturno) o di roccia e metalli (come la Terra) e dunque essere i candidati ideali per la vita extraterrestre. E nel futuro, magari, diventare una nuova “casa” dell’umanità. Ma questo solo può avvenire solo se essi si trovano nella cosiddetta “fascia di abitabilità”, ossia una distanza dalla loro stella che permetta di avere in superficie l’elemento che oggi riteniamo fondamentale per la vita: l’acqua liquida. Se infatti il pianeta è troppo vicino al suo Sole diventa bollente e l’acqua evapora, se è troppo lontano è invece ghiacciato.
Gli esopianeti di tipo terrestre : Kepler-22 b
Gli scienziati hanno valutato alcuni esopianeti come potenzialmente abitabili, perché, in base all’ indice di similarità terrestre, presentano caratteristiche comuni a quelle della Terra.
Il 5 dicembre 2011 la Nasa ha ufficialmente comunicato l’identificazione del primo esopianeta di tipo terrestre, Kepler-22 b. Esso ruota intorno a una stella nana gialla lievemente più piccola del Sole, Kepler-22, classe spettrale G5, distante circa 610 anni luce dal Sistema Solare e situata nella costellazione del Cigno.
Esso avrebbe una temperatura superficiale media di circa 22 °C, che consente la presenza di acqua allo stato liquido, presupposto imprescindibile per la presenza di vita.
Kepler-22 b è stato scelto dal regista Ridley Scott come scenario fittizio della serie tv di fantascienza Raised by Wolves- Una nuova umanità.