Almeno una volta nella vita ci siamo chiesti quale sia il colore del sole. Sin da piccoli siamo stati abituati a disegnarlo e colorarlo di giallo. Ma effettivamente, qual è realmente il colore del sole? È davvero giallo?
Vediamolo insieme.
Qual è il vero colore del sole?
La risposta è assai semplice: dipende da chi lo osserva e quando. Qui sulla Terra, infatti, il colore cambia in base ai momenti della giornata e alle stagioni, poiché la sua luce è filtrata dall’atmosfera. Un astronauta in orbita attorno alla Terra, invece, lo vedrebbe sempre dello stesso colore, per via dell’assenza di atmosfera.
Nana gialla: il termine trae in inganno
Probabilmente in molti sono tratti in inganno dal fatto che il sole è per definizione una nana gialla. Che significa? Nulla di complicato; ogni stella ha una catalogazione in base al proprio spettro. Nello specifico, il sole è quindi classificato come una “nana gialla” di tipo spettrale G2 V. Quel “G2” indica che la stella ha una temperatura superficiale di 5777 K (5504 °C); questa caratteristica le conferisce appunto un colore bianco estremamente intenso e cromaticamente freddo, che però spesso può apparire giallognolo per via della diffusione luminosa nell’atmosfera terrestre, in ragione dell’elevazione dell’astro sull’orizzonte, e della limpidezza atmosferica.
Il termine nana gialla tuttavia è decisamente ingannevole, poiché le stelle di classe spettrale G hanno una colorazione bianca (per le stelle giovani o di esistenza intermedia) e solo lievemente giallognola (per quelle più vecchie). Il Sole, infatti, presenta una colorazione bianco candido.
Il colore del sole: lo possiamo percepire attraverso le nuvole
Il sole è così luminoso da non poter essere osservato a occhio nudo senza correre il rischio di subire gravi danni alla retina. Riusciamo a guardarlo a occhio nudo solo quando appare basso e meno luminoso, e questo ha contribuito alla nostra idea che sia giallo/arancione/rosso. In alcuni casi, il sole può essere osservato attraverso un filtro naturale: le nuvole. Infatti, quando il sole è alto in cielo ma c’è la presenza di nuvole, riusciamo a guardarlo senza abbagliarci e a percepirlo bianco pallido, un colore molto più simile al suo colore naturale.
Ma perché allora lo vediamo giallo?
Torniamo all’atmosfera, che avevo menzionato qualche paragrafo fa. Prima che i raggi solari raggiungano la terra devono attraversare l’atmosfera, ed ecco che si verifica il fenomeno della diffusione di Rayleigh, cioè la diffusione di un’onda luminosa provocata da particelle piccole rispetto alla lunghezza d’onda dell’onda stessa. Questo avviene quando la luce attraversa un mezzo torbido, soprattutto gas e liquidi ma anche solidi con impurezze o inclusioni, le particelle più comuni sono molecole di azoto e ossigeno.
Considerando quindi che la luce viaggia dal sole in linea retta, se non ci fosse dispersione, il sole apparirebbe bianco e il resto del cielo scuro. A causa della diffusione di Rayleigh, viene dispersa molta più luce blu rispetto al rosso o al verde. Poiché vengono disperse maggiormente le le radiazioni nelle lunghezze d’onda del blu e del viola, quelle che invece passano restituiscono il colore bianco meno i colori assorbiti e la luce del sole assume quindi una tonalità giallastra.
I tanti colori del sole
Poiché la luce bianca del sole è molto intensa, i ricercatori fanno utilizzo di specifici strumenti per osservarlo a lunghezze d’onda diverse rispetto a quelle del visibile. A seconda dei filtri utilizzati, dunque, il sole può apparire di moltissimi colori diversi, che permettono così di concentrarsi su specifiche caratteristiche della sua superficie. Il sole può essere quindi anche viola, rosso, verde, blu, come ci hanno svelato alcune immagini catturate dal Solar Dynamic Observatory (SDO) della NASA.